Ricordo come fosse ora quel pomeriggio in biblioteca.
Era il 13 ottobre 2008 ed io ero emozionatissima.
Eh sì, perché alla fine ero riuscita a tirar fuori dal cassetto il mio primo libro e lo avevo auto-pubblicato tramite la piattaforma online ilmiolibro.it
Non avevo ancora una casa editrice.
Con l’aiuto di mia zia Marina, la biblioteca di Velletri mi aveva riservato una sala per quel giorno alle ore 17:00.
Avevo coinvolto il mio ex professore di italiano e poco prima dell’inizio della presentazione osservavo incredula le persone prendere posto.
Alle 17:00 in punto la platea era strapiena e c’era anche della gente in piedi in fondo alla sala.
Che dire? Ormai era fatta. Bisognava a tutti costi andare avanti.
Eravamo tutti lì per la presentazione del mio primo libro: Col cuore in festa. Ieri Belitri, oggi Velletri.
A un certo punto, mentre ero assorta nei miei pensieri, ascoltai Don Eugenio che diceva:
<La mia alunna ha la stoffa della scrittrice, riuscendo a tenere alta la tensione del lettore fino alla fine>.
Ma stava davvero succedendo a me?
A me che avevo scritto di getto quel breve romanzo per enfatizzare la gioia di vivere che avevo nel cuore dopo quella malattia, dopo quel brutto periodo che mi aveva cambiato radicalmente?
Eh sì, proprio a me che consideravo quella esperienza negativa come la più positiva esperienza della mia vita.
Dopo qualche istante, ancora immersa nel mio mondo, vidi le persone applaudire e così mi concentrai di nuovo sul mio caro prof. che stava dicendo:
<Velletri ha bisogno di libri così frizzanti, senza indagini storiche, di una scrittrice originale come Rossella>.
La presentazione andò avanti per più di un’ora e tante furono anche le domande del pubblico. Alla fine firmai una cinquantina di copie e vivi le persone andar via felici dall’evento, portando a casa quel piccolo libricino, che ormai non era più soltanto mio.
La splendida Torre del Trivio, così come Cristina, protagonista della storia, ma anche Luca, Marozia, Lodovica e tutti gli altri personaggi, che mi avevano accompagnato durante la stesura del libro, ora avevano attraversato la porta della biblioteca e si stavano allontanando da me.
Non sapevano ancora quale sarebbe stato il loro destino.
In realtà, in quel pomeriggio d’autunno non lo sapevo nemmeno io…

